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-SpiRito-.
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Il libro di Gardner fa uscire fuori un altro possibile movimento ereticale che potrebbe aver influenzato la stregoneria medievale,oltre alla sopravvivenza di pratiche precristiane.E' il movimento del Libero Spirito che per molti versi è simile alla stregoneria.Ho trovato qualche info(scusate la forma del testo) :
Il movimento del Libero Spirito (Liber spiritus, spiritus libertatis, e così
via) si affermò nella Francia settentrionale, in Belgio, nei Paesi Bassi, in
Renania, principalmente a Colonia, nella Germania meridionale e nell’Italia
settentrionale e centrale, in un lungo periodo durante la transizione dall’alto
al basso medioevo. Noto anche come i Fratelli del Libero Spirito, fu un
movimento disomogeneo che restò per lungo tempo in secondo piano rispetto ad
altri movimenti ereticali, per lo più legato agli ambienti beghini. I suoi
aderenti professavano l’indipendenza dall’autorità ecclesiastica e la
possibilità di vivere secondo una vita apostolica, poiché erano convinti di
essere pervasi dallo Spirito Santo. Rifacendosi al detto di San Paolo per cui
“tutto è puro per i puri” (Lettera a Tito 1,15), ritenevano di essere talmente
perfetti da poter commettere qualsiasi atto senza correre il rischio di peccare.
I Fratelli del Libero Spirito avevano molti punti di contatto con la dottrina di
Amalrico dal Bene e i suoi seguaci, gli almariciani, un magister di teologia a
Parigi e allontanato dalla cattedra nel 1204 per volere di Innocenzo III che
aveva condannato come eretiche i suoi insegnamenti. Di lui rimane ben poco; si
sono, però, conservate tre affermazioni fondamentali che permettono di
inquadrare la sua interpretazione del Cristianesimo:
1. Dio è tutto
2. Tutto è uno, poiché tutto ciò che esiste è Dio
3. Chi segue la legge dell’amore è al di sopra di ogni peccato
Sulla base di queste formulazioni i seguaci di Amalrico sostenevano che,
attraverso l’estasi e la meditazione, sarebbero riusciti a unirsi con Dio poiché
lo Spirito Santo s’incarnava in loro allo stesso di Cristo. E la conseguenza
principale di queste asserzioni era che uomini che avevano raggiunto una
siffatta condizione spirituale non potevano più peccare, perché ogni loro gesto
era volontà di Dio, e, quindi, erano superiori alla legge.
I Fratelli del Libero Spirito, partendo da posizioni teoriche similari, essendo
l’essenza dell’anima di origine divina, ammettevano per ogni uomo la possibilità
di “trasfigurarsi in Dio”. A questo scopo, per poter raggiungere lo stato
“divino” e diventare un “libero spirito”, l’iniziato doveva superare un lungo
noviziato rinunciando a ogni proprietà, alla famiglia, e vivere di elemosine.
Raggiunto questo stato di perfezione e unione con Dio, lo “spirito libero” si
affrancava da ogni limitazione, o legge, etica e morale poiché il suo volere
coincideva con il volere di Dio e il peccato non aveva per lui più alcun senso.
Per questo, sicuramente in chiave polemica, vari autori cattolici riportarono
che i Fratelli del Libero Spirito, forti di questi convincimenti, si lasciavano
andare nei loro rituali ad atti contro la morale, soprattutto nella sfera
sessuale. Ovviamente, perseguendo una logica di questo tipo, per i seguaci del
movimento del Libero Spirito gli strumenti salvifici offerti dalla Chiesa
cattolica, come il pentimento, la confessione, la remissione dei peccati e
l’eucaristia non ricoprivano più un ruolo importante.
Il movimento conobbe una certa diffusione in Italia centrale, e in particolare
in Umbria. Ma soprattutto ci furono molti punti di contatto con il movimento dei
Begardi e delle Beghine, le cui comunità erano particolarmente sensibili alla
comunanza dei beni che i Fratelli del Libero Spirito professavano. E non è un
caso se una delle personalità di maggior spicco del movimento del Libero Spirito
fu la Beghina Margherita Porete, arsa a Parigi nel 1310, autrice del controverso
ed enigmatico libro Miroir des simples âmes, uno tra più importanti testi della
mistica medievale francese, che conobbe una vasta diffusione. Per quanto
riguarda le vicende italiane il principale rappresentante dei Fratelli del
Libero Spirito fu Bentivegna da Gubbio (condannato nel 1307 al carcere a vita da
Ubertino da Casale).
Il movimento fu definitivamente dichiarato eretico da Papa
Clemente V (1305-1314) nella bolla Dilectus Domini del 1311.
Il movimento del Libero Spirito, sostenuto in prevalenza da laici, si rivolgeva
contro il potere e la corruzione delle gerarchie ecclesiastiche. Alla base c’era
il concetto di libertà “ubi autem spiritus domini, ibi libertas”, apertamente
diretto contro le prescrizioni della Chiesa, teso al perseguimento di un ideale
di cristianesimo austero ed elitario. Il movimento del Libero Spirito è spesso
considerato panteistico, perché assume un ruolo fondamentale la
personificazione divina in tutte le sue forme. Aspetti comuni, anche se
confusi, di una mistica che ammetteva per l’anima pervasa da Dio l’assenza di
peccato, la superfluità dei sacramenti ecclesiastici e dei mezzi salvifici, e
l’inosservanza dei precetti ecclesiastici. È probabile che nel movimento del
Libero Spirito siano confluite precedenti concezioni eterodosse del XIII secolo,
come quelle degli Arnaldisti, degli Speronisti, o dei seguaci del teologo e
mistico Ortlieb di Strasburgo; non si possono escludere anche influssi
orientali, specialmente di origine bizantina.
Va comunque ricordato che le
informazioni in nostro possesso sul movimento del Libero Spirito provengono
dagli interrogatori inquisitoriali e, pertanto, vanno prese in considerazione
con cautela. Ancora oggi non è chiaro sia stata una setta a sé stante: durante
le indagini avviate nel 1317 dal vescovo di Strasburgo contro i Begardi, risulta
che essi si autodefinivano fratelli e sorelle della setta del Libero Spirito e
della volontaria povertà.SPOILER (click to view)
che ne pensate?.