Lo stramonio

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  1. -SpiRito-
     
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    Lo stramonio (Datura stramonium) è una pianta alta anche un metro, con grandi foglie ovate e dentate di colore verde intenso.
    Il frutto è una capsula spinosa che matura nel mese di ottobre e contiene numerosi semi che libera aprendosi verso l'alto, generalmente in quattro valve.
    I semi sono rugosi, reniformi, di sapore dolciastro, velenosi.
    Il fiore dello stramonio si mostra in tutta la sua bellezza nelle ore notturne, mentre di giorno ha un aspetto avvizzito.
    Questa pianta si può anche trovare sfuggita alla coltivazione lungo le strade, nelle aree ruderali, nei campi abbandonati, specialmente se alluvionati nel periodo invernale.

    Tossicità!Lo stramonio, ma anche le altre specie e varietà, contiene vari principi tossici, in particolare alcaloidi, tra cui iosciamina, scopolamina, atropina.

    Ha importanti poteri curativi, tuttavia la sua tossicità l'ha fatta escludere da molti repertori di piante medicinali.

    I sintomi dell'avvelenamento da stramonio sono simili a quelli da belladonna e ancora una volta i bambini sono i più sensibili ed esposti al rischio d'intossicazione.


    Leggende popolari

    Secondo alcuni, si tratta di una specie originaria del Messico.

    Probabilmente, è stata introdotta in Europa dagli spagnoli, nella seconda metà del XVI secolo.

    Secondo altri, deriva dalle regioni caspiche e fu diffusa dagli zingari per le sue proprietà allucinogene e medicamentose.

    Attualmente è presente praticamente in tutto il mondo.

    È il simbolo dell'inganno e della depravazione.

    È stata anche definita la pianta dei ladri.

    Si racconta infatti che i briganti usassero mettere semi di stramonio in liquori dal sapore gradevole.
    Gli sfortunati che bevevano questa mistura si trovavano privi di volontà e disposti a raccontare verità che non sarebbero state, altrimenti, mai raccontate.

    Nelle credenze popolari è la pianta che permette di riconoscere streghe e stregoni. :blink:

    Per provare, basta porre sul davanzale di una finestra un vaso con un ramo di stramonio che abbia contemporaneamente un fiore e un frutto.
    Quando passerà una strega, questa sarà inevitabilmente attirata dall'odore sgradevole della pianta e costretta a guardare a lungo verso la stessa, ritenendo che in quella casa possa abitare un'altra creatura del demonio.

    La noce spinosa dello stramonio è stata, in passato, uno degli elementi ludici usuali per i bambini delle nostre campagne.
    Questi l'hanno utilizzata come proiettile in mille battaglie tra "bande rivali", per la capacità di rimanere attaccata agli abiti grazie alle spine, rivelandosi, per questa caratteristica, sicuro testimone del centro effettuato e del "nemico abbattuto".

    Le foglie essiccate dello stramonio erano usate come tabacco per sigarette, dagli effetti particolarmente benefici per gli asmatici.

    penso che piaccia indipendetemente se uno è una strega o meno..guardate che bei fiori :

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    Ne ho trovata un quintale nel bosco,ora devo provare a invasarla e sperare di non ucciderla :cry:

    Un po di storia
    Nelle sue diverse forme (ricordiamo le specie datura meteloides, d. inoxia, d. arborea, stramonium), e stata utilizzata nei riti religiosi e magici in tutte queste aree e nelle altre di diffusione.
    Gli Aztechi la chiamavano tolohuaxihuitl, in Perù chamico, huanto, huancancha, e veniva impiegata soprattutto nella divinazione. La preparazione, il consumo e l'uso della datura differiscono da cultura a cultura: i semi della pianta, o la radice, vengono ridotti in poltiglia assieme a qualche bevanda e in seguito ingeriti.

    Dopo un periodo in cui l'individuo che ha assunto la droga e scosso da una sorta di attacco improvviso di forza e di energia, che spesso sfocia in aggressività, avviene la caduta in un sonno profondo durante il quale sussistono allucinazioni molto vivide, segno del fatto che gli spiriti stanno entrando in contatto con l'uomo. I peculiari effetti della datura hanno dato origine ad una serie di rituali tutti diversi, ma collegati fra di loro proprio a causa della specificità di questo sonno profondo ed allucinatorio che segue l'ingestione. Mentre nell'area del Rio delle Amazzoni, in Brasile, viene usata come sostanza atta a far cadere lo stregone in trance, nel Panama e nella Colombia il suo uso è rivolto alla ricerca dell'oro.

    La droga viene somministrata ai bambini, e quando essi dopo l'iniziale periodo di eccitazione s'addormentano, segnano con la loro caduta la zona del 'filone. Sotto il nome di tonga, la datura viene usata nelle aree andine per entrare in contatto con il mondo degli spiriti: l'individuo a cui è stata somministrata, al risveglio, viene interrogato da amici e parenti a cui racconta le proprie visioni che altro non sono che il resoconto dei messaggi del mondo degli spiriti.

    Gli Jivaros dell'Ecuador la usano, durante le cerimonie di iniziazione dei giovani, per avere informazioni sul futuro dei ragazzi che sotto l'effetto della droga "vedono" le loro gesta a venire, che lo stregone interpreta, e meccanismi del genere sono anche alla base dei riti degli indiani della California.

    Questa droga, però, a causa delle sue virtù particolari viene utilizzata anche come anestetico. Ancor oggi, presso gli Zuñi del Nuovo Messico è adoperata per piccole operazioni chirurgiche o per ferite dai curanderos locali, dai Cahuilla come unguento calmante e antidolorifico, ma sempre con le dovute precauzioni perché gli alcaloidi contenuti nella datura sono tali e tanti che possono dar effetto a fenomeni pericolosi, che vanno da stati transitori di psicosi a, seppur eccezionalmente, stati di coma irreversibile.

    Anche Carlos Castaneda, l'antropologo peruviano che studio per diversi anni sotto la guida dello stregone yaqui Don Juan, racconta le proprie esperienze con la datura. Secondo Don Juan, il limite maggiore della pianta consiste nel fatto che, rendendo forti i corpi, rende gli uomini prepotenti e aggressivi, al punto da farli cadere in proprio potere.

    La datura possiede quattro "teste", cioè la radice (attraverso cui si conquista il potere della pianta), lo stelo e le foglie (utili per far guarire le malattie), i fiori (che vengono utilizzati per uccidere, far impazzire o render schiavi i nemici), e i semi, che sono la "testa" più potente.
    Il rituale di raccolta dalla datura avviene attraverso una ricerca che termina con l'escavazione di un buco che anziché a forma di imbuto risulta con un cono al centro più profondo verso il bordo esterno; la pianta viene estratta mediante un bastone di "paloverde", un arbusto "amico" della datura che è anche l'unico in grado di toccare la radice senza "ferirla", in una specie di rituale che non può non ricordare quello relativo al ritrovamento e al recupero della mandragora.

    Un tipo simile di datura, la varietà datura stramonium, conosciuta in Europa come stramonio risulta assieme alle diverse droghe della tradizione occidentale magica nella preparazione di filtri ed unguenti. Lo stramonio era considerato pericoloso, e in grado di produrre febbre, dissenteria, colpi di calore e sete, nonché sincopi e svenimenti, e il suo antidoto era considerato il succo di ribes. Ma la stessa datura compare, nella tradizione indiana, e più precisamente nell'Ananga Ranga di Kalyana Malla, come componente di un afrodisiaco utilizzato per affrettare l'orgasmo nella donna. La formula prescrive un unguento composto di grani di pepe nero, di datura, di betel, della scorza di una pianta chiamata "lodhra" (symplocos racemosa) macinati e tritati, e mescolati a miele bianco, che viene applicato sul pene prima dell'atto sessuale.

    In Africa, presso la tribù degli Haussa, la datura betel veniva utilizzata sacralmente in alcune veglie notturne: le ragazze ingerivano la sostanza durante la filatura del cotone ed entravano in uno stato di ebbrezza. Ma con il tempo la tradizione si è andata perdendo, e i semi della pianta vengono ingeriti per provocare una sorta di possessione simile a quella divina. Per far cessare il rito, e impedire che le ragazze "possedute" si muovano tremando sotto l'effetto della datura, giunge il "griot", il suonatore sacro, che con il suo tamburo invita le ragazze alla danza.

    Con la musica le ragazze si calmano, iniziando a danzare e la danza stessa , secondo l'interpretazione degli Haussa, serve a f ar fuggire da loro il "babba jiji", cioè la datura.

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8 replies since 19/10/2010, 09:02   3571 views
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