Ginepro

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  1. * Bryn *
     
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    Mitologia Arcaica

    Presso tutte le culture preistorico-sciamaniche sviluppatesi nelle aree di diffusione del ginepro quest'albero o arbusto era venerato come pianta sacra e protettrice, simbolo della vita dai particolari poteri magici. Ancora oggi gli ultimi sciamani della Siberia lo chiamano albero della vita. Il suo legno, i rami e le bacche venivano bruciati già nella preistoria a scopi curativi e religiosi. Più tardi, nel Medioevo, si riteneva che il suo fumo allontanasse i demoni malvagi e tuttora il ginepro gode della reputazione di "albero protettore". Gli antichi manuali di erboristeria offrono numerose informazioni che enfatizzano il suo uso nell'ambito delle cerimonie magico-religiose e delle pratiche curative. "Dove c'è odore di ginepro non sosta il demonio": è ciò che si legge in quei testi.

    Mitologia Egizia

    Nelle fumigazioni, del ginepro si utilizzano le bacche, i rametti, il legno e la resina, ingredienti delle ricette di Kyphi. Il ginepro fenicio, noto nell'antico Egitto al tempo dei faraoni, è un albero o un arbusto che non supera i 5 m d'altezza e può vivere diverse centinaia di anni. Per tale ragione, sin dai primi insediamenti nella sua area di diffusione, fu considerato simbolo di forza e longevità.
    Le fumigazioni con ginepro fenicio hanno proprietà rivitalizzanti, tonificanti e purificanti.


    Mitologia Himalaiana

    Nell'emisfero Nord esistono circa 40 varietà di ginepro. In Tibet ve ne sono alcune che crescono a un'altitudine di 6000 m. Nell'intera regione dell'Himalaia essa viene considerata sacra e bruciata in molte cerimonie. Le parti utilizzate nelle fumigazioni sono gli aghi, le estremità dei rami e la resina. Le fumigazioni a base di ginepro, chiamate dhupi, hanno il potere di purificare internamente e di rafforzare la concentrazione spirituale nei rituali, nelle preghiere o semplicemente nella preparazione mattutina.


    Uso:

    Le bacche, contengono gineprina (un olio volatile che depone la canfora di ginepro), zucchero, resina, acetato di potassio e di calcio. Poiché facilitano l'eliminazione dell'acido urico, hanno dato ottimi risultati nella cura della calcolosi urinaria, dei reumatismi, della gotta, della albuminuria e di molte altre diffuse patologie.
    Il principio aromatico che si estrae mediante distillazione è antisettico e battericida. Per questo si hanno dei buoni effetti dei preparati galenici della pianta nelle affezioni croniche dei bronchi (nelle quali le bacche agiscono come sedativo), nelle malattie infettive delle vie urinarie e nelle cistiti croniche. Le bacche fresche, schiacciate e applicate come cataplasma, hanno avuto applicazioni nell'eczema, ulcere e piaghe. Con le bacche si prepara anche un unguento contro la scabbia.

    Alcune ricette:

    Come stomachico: per debolezza di stomaco e mancanza di appetito, la cura delle bacche. Si prendono così: il primo giorno 5 bacche, masticandole bene e inghiottendole; il secondo giorno, 6; il terzo giorno 7, e così di seguito, aumentando ogni giorno fino ad arrivare a 15 bacche. Questa cura, assai semplice, è efficacissima.
    Come diuretico: si fa un infuso di 15 g di bacche in acqua bollente. Prendendone 3-5 tazze al giorno, si elimina acido urico; l'urina, che si fa più abondante, emana odore di violetta.

    Nelle idropisie (raccolta di liquido nel tessuto sottocutaneo): agisce molto efficacemente anche il vino di ginepro che si prepara facendo macerare per 6 giorni 60 g di bacche schiacciate in un litro di vino bianco secco; se ne prendono, dopo datura, 10 g al giorno, in due volte.

    Per curare renella, calcoli, dolori da coliche, mestrui ritardati: efficace la "Teriaca dei tedeschi". Si pestano le bacche fresche e si cuociono nell'acqua. Si spremono poi in un sacchetto e si cola il succo. Questo si mette di nuovo al fuoco in in vaso di terra finché diventa consistente come il miele, agitandolo affinché non bruci. Un cucchiaino mattina e sera.

    Sciroppo antiartritico: estratto molle di bacche di ginepro g 10, estratto fluido di asperella g 10; sciroppo delle cinque radici g 400. Due, cinque cucchiai al giorno.


    Uso magico:

    Le bacche di ginepro, così come i rami e gli aghi, si usano per purificare, pulire, armonizzare. Venivano usate anche nei riti di esorcismo o per scacciare gli spiriti maligni. Le fumigazioni con il ginepro durante i rituali forniscono l’apporto ideale per ottenere la meta che ci si è prefissati. Inoltre il ginepro veniva usato per combattere la depressione e ridare forza e lucidità mentale.

    Ma il ginepro non è soltanto un rimedio a tanti mali; può essere anche un buon liquore :

    Liquore di ginepro: 4 pugni di bacche di ginepro; 550 cc di alcool a 90°; 450 cc d'acqua; 200 g di zucchero. Schiacciate leggermente le bacche con il cucchiaio e mettetele a macerare per 10 giorni in acqua e alcool. Filtrate, aggiungete lo zucchero e girate per scioglierlo. Dopo una settimana il liquore sarà pronto per essere bevuto.

    Birra di ginepro: una volta si preparava una specie di vino lasciando fermentare in un tino una mescolanza di bacche, acqua, zucchero.
     
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  2. -SpiRito-
     
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    buono il ginepro!!!lo uso tanto tanto per cucinare ^_^ per profumare la casa mettetene una bacca sul carboncino e sentirete che profumino!!!!!!!!!!! :wub:
     
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  3. FataLysa
     
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    ma in erboristeria si trovano anche le bacche?
     
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  4. Brumen
     
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    Uhm io non saprei, prova a visitarne una, ma credo di si perlomeno quelle secche

    Ricordo con tanto piacere quando mio nonno ogni settembre più o meno mi portava con se nei boschi a raccoglierne le bacche.
    L'uso principale che se ne faceva in casa era trasformarlo in buon liquore :) ma anche per certi piatti.
     
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3 replies since 23/3/2010, 02:51   1822 views
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