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Mandragola è il nome comune di diverse piante del genere Mandragora appartenenti alla famiglia delle Solanaceae. Le loro radici sono caratterizzate da una peculiare biforcazione che ricorda la figura umana (maschile e femminile); insieme alle proprietà anestetiche della pianta, questo fatto ha probabilmente contribuito a far attribuire alla mandragola poteri sovrannaturali in molte tradizioni popolari.
La mandragora, o mandragola, viene considerata da sempre la pianta più magica e sacra che esista, talismano dal potere universale: secondo la dottrine delle segnature di Paracelso, avendo aspetto umano serve praticamente per tutto.
Innanzitutto il nome, probabilmente di derivazione persiana (mehregiah), le è stato assegnato dal medico greco Ippocrate. Nell'antichità le venivano accreditate virtù afrodisiache; era utilizzata anche per curare la sterilità.
Alla mandragora venivano nel Medioevo attribuite qualità magiche e non è un caso se era inclusa nella preparazione di varie pozioni. È raffigurata in alcuni testi di alchimia con le sembianze di un uomo o un bambino, per l'aspetto antropomorfo che assume la sua radice in primavera. Da ciò ne è derivata la leggenda del pianto della mandragola ritenuto in grado di uccidere un uomo, di fatti si suggeriva di cogliere la pianta all'alba del sabato, inchinandosi in direzioni del tramonto in segno di omaggio alle divinità infernali. Quindi disegnare tre cerchi concentrici con un ramo di salice attorno alla pianta ( alcuni testi riportano una spada al posto del rao di salice), di legarla con un filo e di allacciarlo al collo di un cane nero, costringendo l'animale a strapparla dalla terra; il mago doveva quindi tapparsi le orecchie con tappi di cerca per non rischiare di sentire l'urlo. Il cane veniva poi sacrificato e il suo sangue sparso sulla buca in cui c'era prima la pianta: a questo punto la mandragora poteva essere finalmente usata per scopi magici.
Nel 1615, in alcuni trattati sulla licantropia, tra i quali quello di Njanaud, appariva l'informazione dell'uso di un magico unguento a base di mandragora che permetteva la trasformazione in animali.
La mandragola può essere ricondotta ad alcune usanze Voodoo nelle quali era utilizzata come surrogato delle più famose bambole di cera. È considerata una pianta magica anche dalla Wicca moderna, in particolare nei giorni di plenilunio.
La pianta della mandragola viene pure ricordata nell'omonima rappresentazione teatrale di Niccolò Machiavelli.
Le testimonianze sulla mandragora e sul suo uso medicamentoso attraversano la storia delle erbe, e nella maggior parte dei casi concordano sulla sua capacità di causare un sonno profondo e ristoratore, sia che venga semplicemente posta la sua radice nella camera dove il paziente dorme, sia che venga mescolata al cibo, cotta nel vino; un'altra sua caratteristica e quella di fungere sia da afrodisiaco, in senso di stimolante sessuale dopo l'ingestione, che da amuleto atto a portare buona sorte nelle faccende amorose; in questo caso la radice intagliata secondo un modo particolare. Nota, infine, la sua capacità di "combattere" la sterilità: tanto e vero che addirittura la Genesi, uno del libri della Bibbia, ne parla.
Secondo alcuni la mandragora nasce principalmente dal miscuglio di sperma e urina che l'impiccato emetteva negli spasmi dell'agonia, e andava quindi ricercata preferibilmente nei luoghi dove erano avvenuti questi supplizi.
Nell'Europa occidentale la mandragora andò decadendo con il Rinascimento; l'inquisizione proibì ogni pratica di tipo magico, e la "pianta-uomo" divenne patrimonio delle streghe e della magia nera, conservando le sue caratteristiche magiche a livello popolare. In diverse preparazioni di unguenti e filtri utilizzate dalle streghe per partecipare ai Sabba, la mandragora costituiva uno degli elementi principali. In effetti la pianta contiene alcuni principi attivi (ioscina, atropina, mandragorina e iosciamina) che producono una specie di stato ipnotico nell'individuo, simile a quello riscontrabile nella fase REM del sonno, cioè quella in cui si sogna.
Curiosità
I cabalisti affermano che spuntò dalla terra dopo che Adamo, durante il sonno, ebbe versato il suo seme: per questo ha l'aspetto di un essere umano, con la testa pelosa, tronco e arti inferiori, costituiti da una radice biforcata. Se lasciata nella terra la pianta diventava un essere demoniaco o angelico, del quale ci si poteva servire per cerimonie magiche.
La pianta è sotto gli influssi della Luna, sacra ad Afrodite e cara a Hecate, le sue proprietà erano molteplici e tutte meravigliose: faceva partorire donne sterili, ridava giovanile vigore sessuale a uomini vecchi e stanchi, guariva l'emicrania, il languore, il torcicollo, lisciava la pelle di signore anziane restituendo loro la giovinezza; proteggeva dagli attentati, permetteva di rendersi invisibili, faceva fare più latte alle proprie mucche e meno a quelle del vicino, infine indicava dove c'erano tesori nascosti.
La mandragora è tossica se in gerita, ma può essere usata nei sacchettini talismanici si seta color oro (da portarsi addosso) e anche bruciata con incenso, nei rituali per la fortuna, il denaro, il successo, la salute e l'amore.
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